giovedì 5 luglio 2007

Romanzo ed insieme inchiesta giornalistica, il libro vuole squarciare il velo di silenzio sui drammi domestici

Maria Barresi, giovane giornalista calabrese, ha recentemente dato alle stampe il suo primo romanzo "Non dire niente" (Ed. Solfanelli, euro 12,00): una storia molto dura, ambientata in una Calabria contemporaneamente cruda e poetica.

La protagonista, Nicla, è una ragazza che ha subito le violenze di un padre perverso, alle quali decide di reagire per riconquistare la sua dignità. Intorno a lei ruotano diversi personaggi, tra i quali spicca l'amica Clara, alter ego della scrittrice, che volendo scalfire la superficie nuda e cruda dei fatti, compie un'indagine tutta sua, nella quale coinvolge anche il magistrato che ha in carico la vicenda. La storia di Nicla, da semplice caso giudiziaro, si trasforma cosí in un'inchiesta sui generis, nella quale il "non dire niente" diviene il simbolo di una società arretrata dominata dalla paura e dall'omertà. Una società che peró rompe per la prima volta il muro dell'indifferenza che la opprime: spinte dalla ribellione di Nicla infatti, altre donne si fanno avanti per denunciare le violenze di cui sono state vittime, mettendo cosí a nudo "quella mentalità e quel costume - si legge nella quarta di copertina - che seguitano a rendere possibili e impuniti certi misfatti consumati nel silenzio".

Un libro denuncia quindi, che racconta una storia di fantasia che purtroppo rispecchia molto spesso la realtà: una realtà che la scrittrice ha descritto unendo il giornalismo di inchiesta con la dolcezza dei paesaggi calabresi. Una realtà di cui la stessa autrice, successivamente all'uscita del libro, discute con i lettori nel suo blog personale www.mariabarresi.it (cdg).


Montebello Ionico Blog News

http://www.montebelloblognews.com/2007/07/non-dire-niente-violenza-e-omert-nella.html

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