venerdì 20 luglio 2007

Le foto della presentazione di Napoli (19 Luglio, ore 19,30)



19 Luglio 2007 - Napoli
Libreria Treves
Piazza del Plebiscito, Portici di San Francesco di Paola

domenica 15 luglio 2007

Il coraggio di opporsi alla paura: NON DIRE NIENTE (in "la Voce d'Italia" 15/06/2007)

La ribellione di una donna alla violenza familiare
Maria Barresi è una giovane giornalista calabrese molto attiva a livello culturale e sociale, intenta ad evidenziare i caratteri positivi della sua regione, ma anche a sottolinearne gli aspetti che andrebbero combattuti e cancellati. Ma oltre all'interesse per la Calabria, si è sempre soffermata sul "mondo donna", attivandosi contro gli abusi, le violenze e promuovendo la forza che mettono nel cambiamento, nella capacità di contrastare il ruolo di vittima. Nel romanzo "Non dire niente", l'autrice riesce a raccontare la storia di una giovane donna che dice "basta" ad una vita di soprusi, che decide di rinunciare al silenzio per uscire allo scoperto, per se stessa e per tutte le altre donne nella medesima situazione.

Nicla, la protagonista, è una ragazza giovane e bella, rinchiusa in una famiglia di cui è vittima ed alla quale decide di opporsi per riconquistare dignità e rispetto di se stessa, per liberarsi di una vergogna da sempre nascosta.
Nicla fugge dal silenzio e denuncia il padre perverso, scatenando intorno a sé un vortice che coinvolge il magistrato inquirente e, soprattutto, la giornalista Clara, che vuole andare al di là dei meri fatti e che riesce a sviluppare un inchiesta giornalistica che mette a nudo un mondo fatto di timore, silenzio e sofferenza. Ma l'effetto più rilevante che scaturisce dalla confessione di Nicla è l'uscita allo scoperto di altre donne stanche di vivere il ruolo di vittime, decise a seguire l'esempio coraggioso della ragazza per potersi riappropriare di una vita che non poteva essere più considerata tale.

Il romanzo si compone di tematiche diverse ed affascinanti: paesaggi meravigliosi, realtà magiche, mistero, solidarietà, paura e denuncia.
Nicla diviene un'eroina fragile e decisa, simbolo di un mondo da combattere silenzioso e tragico, in cui il coraggio è dato dalla forza di parlare, di uscire da una vergogna di cui non si è responsabili, di credere nella possibilità di riscatto e di giustizia.

La giovane protagonista rappresenta la forza e il coraggio, ma anche la normalità di una donna che desidera un'esistenza normale e che, in fondo, è ognuna di noi.

Barresi Maria, Non dire niente, Edizioni Solfanelli, Collana Pandora, pp. 192, Euro 12,00

di Serena Chiarion in la Voce d'Italia Anno II N. 166 del 15/06/2007

martedì 10 luglio 2007

La forza di parlare di Loredana Limone

La Calabria è una terra baciata dal sole, indolentemente allungata nella posizione più invidiabile dell'intero stivale che, in aggiunta, la natura ha voluto privilegiare mettendo non uno, ma due mari a lambire le sue coste lunghe come gambe di giraffa: dove sabbiose, dove rocciose. Comunque bellissime.

Una terra dove i mercati pullulano di gente ed i mercanti offrono taralli, salsicce, frese, filoni e soppressate, “butirri”, le provole ripiene di burro, appesi come i caciocavalli penzolanti sopra i barattoli di “mustiche”, impasti cremosi di pepe con sardella.

Sono questi i primi sapori calabresi che assaggiamo in Non dire niente (Edizioni Solfanelli), il libro dell’esordien- te Maria Barresi, giornalista reggina, romana di adozione.

Ma in contrapposizione ce sono purtroppo altri, ben diversi: aspri, acidi, violenti, di cui tanti non parlano nascondendosi dietro un muro di indifferenza, omertà, rassegnazione, paura. Sono quelli della violenza che si consuma tra le mura domestiche, quelli dolorosi della storia di Nicla, vittima di un genitore perverso che la obbliga a sottostare alle sue porche voglie, nonostante all’ apparenza sia una persona di tutto rispetto, uno stimato professore di biologia.

Nicla, la protagonista di questo romanzo-verità, ha diciotto anni ed è grazie a Clara, una sua insegnante, peraltro supplente per un periodo di soli cento giorni, che le fa da tramite con la giustizia, che denuncia il padre.

Dove trova la forza di farlo ed abbattere quel maledetto muro dietro cui tutti, invece, si nascondono?

“Ho deciso di denunciare perché ho visto la montagna. Era sempre un budino alle pere scavato con un cucchiaino. Sembrava felice di una dolcezza infinita e irta verso il cielo. Poi un giorno ho visto la stessa montagna prendere fuoco. Non nascondo che qualche volta ho pensato di accendere un fiammifero per bruciarmi i capelli e assomigliare alle montagne” spiega ella stessa al giudice.

Intorno a Nicla ruota una serie di personaggi, coinvolti per una ragione o per l’altra nella vicenda tra cui svolge un ruolo fondamentale Clara, alter ego dell’autrice, che nel desiderio di andare oltre la superficie dei fatti si dedica ad un’indagine tutta personale, riuscendo a trascinare anche Piero, il magistrato inquirente.

Ma perché romanzo-verità, come l’ho definito prima? Perché questa è, appunto, una storia vera che prende dentro e lascia – nonostante tutto ciò che sentiamo quotidianamente – attoniti, increduli: quella di un padre che costringe la figlia a soddisfare i suoi vizi, che è violento con la moglie ed i figli maschi, che violenta anche un’alunna durante una gita ad un sito archeologico e che per tutto questo viene condannato, dopo dieci anni di processo, a soli quattro anni e mezzo, cui si sono aggiunti altri quattro anni di reclusione per una successiva condanna dovuta ad una seconda denuncia seguita alla prima.

Storia che Maria/Clara ha fatto diventare romanzo e regalo di matrimonio per la nuova Nicla che, riscattata la sua dignità ed il suo essere donna, si è avviata verso l’altare a fianco del ragazzo che l’aveva salvata da un tentativo di suicidio, con un bouquet ricolmo di rami di bergamotto tra le mani cui sono attaccati i frutti verdognolo-giallastri dal profumo intenso e dalla buccia grossa. Perché come le aveva detto suo nonno, più la buccia era grossa, più avrebbe regalato fertilità e prosperità al suo domani.

Mentre il profumo degli agrumi si faceva sentire forte e, di fronte, le luci della Sicilia brillavano sul mare.


Loredana Limone

http://guide.supereva.it/letteratura_gastronomica/interventi/2007/07/301174.shtml

giovedì 5 luglio 2007

Romanzo ed insieme inchiesta giornalistica, il libro vuole squarciare il velo di silenzio sui drammi domestici

Maria Barresi, giovane giornalista calabrese, ha recentemente dato alle stampe il suo primo romanzo "Non dire niente" (Ed. Solfanelli, euro 12,00): una storia molto dura, ambientata in una Calabria contemporaneamente cruda e poetica.

La protagonista, Nicla, è una ragazza che ha subito le violenze di un padre perverso, alle quali decide di reagire per riconquistare la sua dignità. Intorno a lei ruotano diversi personaggi, tra i quali spicca l'amica Clara, alter ego della scrittrice, che volendo scalfire la superficie nuda e cruda dei fatti, compie un'indagine tutta sua, nella quale coinvolge anche il magistrato che ha in carico la vicenda. La storia di Nicla, da semplice caso giudiziaro, si trasforma cosí in un'inchiesta sui generis, nella quale il "non dire niente" diviene il simbolo di una società arretrata dominata dalla paura e dall'omertà. Una società che peró rompe per la prima volta il muro dell'indifferenza che la opprime: spinte dalla ribellione di Nicla infatti, altre donne si fanno avanti per denunciare le violenze di cui sono state vittime, mettendo cosí a nudo "quella mentalità e quel costume - si legge nella quarta di copertina - che seguitano a rendere possibili e impuniti certi misfatti consumati nel silenzio".

Un libro denuncia quindi, che racconta una storia di fantasia che purtroppo rispecchia molto spesso la realtà: una realtà che la scrittrice ha descritto unendo il giornalismo di inchiesta con la dolcezza dei paesaggi calabresi. Una realtà di cui la stessa autrice, successivamente all'uscita del libro, discute con i lettori nel suo blog personale www.mariabarresi.it (cdg).


Montebello Ionico Blog News

http://www.montebelloblognews.com/2007/07/non-dire-niente-violenza-e-omert-nella.html

lunedì 2 luglio 2007

NON DIRE NIENTE - Primo Evento Antiviolenza di Chiara's Angels

19 Luglio 2007 Napoli, Libreria Treves, Piazza del Plebiscito, Portici di San Francesco di Paola, ore 19.30.
Maria Barresi, giornalista RAI, presenta il suo primo romanzo: "Non dire niente", Edizioni Solfanelli, 2007, ispirato a una storia di violenze e abusi familiari realmente accaduta. Intervengono l'Autrice, Stefania Cantatore (Unione Donne Italiane), Maria Rosaria Ferre (Responsabile del Centro Donna del Comune di Napoli), Antonella Gallo (Psicologa e psicoterapeuta i.f. ad orientamento psicanalitico), Patrizia Riva (dott.ssa in Scienze e Tecniche per la Persona e la Comunità), Giuseppe Visone (Professore a contratto presso l'Università "Federico II" di Napoli, esperto di letteratura, semiotica e psicoanalisi).

LEGGI LA RELAZIONE DI ANTONELLA GALLO

http://www.chiarasangels.net/pagine/eventi.htm

domenica 1 luglio 2007

Ribellarsi alla violenza in famiglia

È appena uscito nelle librerie il romanzo di esordio di Maria Barresi, giornalista e scrittrice calabrese, la storia di una donna che decide di uscire dal tunnel delle violenze familiari

Ribellarsi alla violenza in famiglia

Siamo in Calabria, una regione conosciuta per l’incredibile suggestione dei suoi paesaggi, per i colori, i sapori e per quel velo di mistero nelle tradizioni della sua popolazione. E proprio tra le sue persone si consuma la storia di Nicla, protagonista di “Non dire niente” romanzo di esordio di Maria Barresi edito per la chietina Solfanelli.
La nostra protagonista è giovane e bella ma rinchiusa in una famiglia che la soffoca e la rende vittima delle perversioni soprattutto del padre. Il tempo passa e dentro di lei si fa sempre più forte il desiderio di rompere quella cortina di segreti ed omertà che la imprigiona e di uscire allo scoperto, denunciare le violenze familiari, riconquistare la sua dignità e liberarsi di una vergogna da sempre nascosta.
Questo gesto sopra le regole diviene un’inchiesta giudiziale e non solo. Entra nelle spire della denuncia anche Clara, giornalista che vuole andare a fondo delle cose e che aggiunge al caso giudiziario un’estesa inchiesta giornalistica. Da questo evento si scopre che la voce di Nicla non è sola, ma altre donne hanno letto della sua impresa e hanno avuto il coraggio di alzare la testa e bucare a loro volta quella coltre di omertà che tutto ricopre.
Leggendo di questa autrice, giornalista che vive e lavora a Roma, scopriamo che molte sono le assonanze con la storia uscita nelle librerie, la più importante è proprio l’impegno contro gli abusi alle donne.
Che la storia di Nicla sia un messaggio di coraggio per altre donne che devono uscire da una vergogna di cui non si è responsabili, che avere un’esistenza normale è un diritto.
Attualmente è redattrice del settimanale televisivo Sestante di Rai International ed è autrice di numerosi reportage.
Ha vinto il Premio dell’Unione Stampa Cattolica Italiana e due edizioni del Premio Ilaria Alpi per il giornalismo televisivo. Ha scritto Il “Kordax dalla Grecia alla mafia” (La Ruffa Editore , 1997) e “Il costume popolare reggino fra le musiche della festa e i colori del simbolico” (1993).

Informazioni sul libro:
Titolo: Non dire niente
Autore: Barresi Maria
Editore: Edizioni Solfanelli
Pagine: 192
Prezzo: € 12,00


http://www.puralanadivetro.com/_site/detailArch.asp?id=311