il Centro — 14 giugno 2007 pagina 27 sezione: SPETTACOLO
PESCARA. Nicla è una ragazza vitale, che del sole e della luce di Calabria, la sua terra, avrebbe tutto lo splendore. Ma c’è una zona d’ombra, nella sua vita, che sembra spegnere ogni gioia di vivere. E’ una zona vergognosa, indicibile, della quale non si ammette l’esistenza, come se l’esserne vittima fosse una colpa. E’ infatti oggetto di una violenza familiare, perpetrata da un padre perverso, il cui legame di sangue genera omertà, complicità o silenziosa riprovazione da parte del contesto in cui viene consumata e che pare riassumersi nella frase che dà titolo al romanzo: non dire niente. Maria Barresi, giornalista, ha scritto questo primo romanzo («Non dire niente», Solfanelli, 191 pagine, 12 euro), come storia di una lotta per il riscatto della propria condizione dall’ambiente dove a volte più insidiosamente si attenta ad essa: il contesto familiare. In questa lotta Nicla sarà sostenuta da un’altra donna, Clara, suo alter ego, che si farà carico di affiancarla e di portare alla luce la denuncia del male subìto, coinvolgendo anche emotivamente il magistrato Piero. Ma, prima ancora, lo farà con la determinazione di liberare la vittima da se stessa e dal peso del disonore che si abbatterà sulla famiglia, che è esattamente il meccanismo di cui la violenza familiare si nutre. Nicla acquisirà coscienza di non essere sola in tale lotta e di essere icona di una profonda reazione dell’essere umano a ogni forma di male. Tratto da una storia vera, con luoghi, personaggi e situazioni appena schermate, «Non dire niente» sarà presentato oggi alle 18 alla libreria Feltrinelli di Pescara, in corso Umberto. Con l’autrice Maria Barresi (www.mariabarresi.it), ne parleranno Lucio D’Arcangelo e Maria Rosaria La Morgia.
giovedì 14 giugno 2007
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